ARTE e CINEMA dettano le tendenze dell’architettura temporanea del futuro

Come il mix fra realtà virtuale e realtà fisica sta impattando sull’architettura temporanea e quindi sull’organizzazione di eventi? All’interno degli interventi che si sono susseguiti e dell’ampio dibattito scaturito nel convegno del 28 febbraio in occasione di KEY ed organizzato dall’Osservatorio Allestimenti by Prostand, sono emersi alcuni concetti ricorrenti.

La realtà virtuale non è una novità, o meglio si è iniziato a sognare di realtà virtuale ben prima che fosse una realtà (e scusate il gioco di parole). Essa arriva dalla cinematografia hollywoodiana di fantascienza: Guerre Stellari con i consigli di Jedi riuniti attraverso ologrammi, il distopico Matrix con la sua neuro-simulazione interattiva, fino al lancio di Avatar a Times Square nel 2022 attraverso la più grande operazione pubblicitaria di video 3D anamorfici mai realizzata fino ad allora in cui sono stati collegati i 45 schermi nella piazza più famosa del mondo nella grande mela.

E l’arte. Non più arte eterna ma arte a tempo: le installazioni dell’artista turco REFIK ANADOL che al MOMA di New York mette in mostra le sue onde 3D anamorfiche, il padiglione immersivo dedicato a Leonardo da Vinci a Brescia, la mostra immersiva di Van Ghog a Milano. Impossibile non citare poi la Sphere, gigantesca sfera ricoperta da 1 milione di schermi nel cuore di Las Vegas.

Come impatteranno le tecnologie di realtà virtuale, realtà aumentata, realtà immersiva, video 3D anamorfici e ologrammi sugli eventi in presenza?

Tutto fa pensare che ne diventeranno un elemento sempre più importante ed imprescindibile e ne amplieranno e moltiplicheranno in mille modi le possibilità. Gli eventi totalmente virtuali hanno molti vantaggi fra cui la sostenibilità ambientale ed il costo ma ci sono peculiarità che, ad oggi, sono allo studio e che non possono ancora sostituire il contatto fisico: il tatto, il profumo e noi aggiungiamo il piacere di un evento fisico e tanto più quella parte importantissima di soft networking e di incontri casuali. Eh sì. Negli incontri fisici c’è una parte di accidentalità che è quella che fa la differenza: imbattersi nell’inaspettato, incontrare ciò o chi non si cercava e di cui non si sospettava neppure l’esistenza. D’altronde Colombo trovò l’America mentre cercava l’India. Non sarà un caso che il più grande convegno al mondo sulla realtà virtuale si svolga in presenza!

Il colmo dei colmi!