Non c’è sostenibilità ambientale se non c’è prima ancora la sostenibilità sociale!

Le aziende ed i visitatori delle fiere sono sempre più attenti alla sostenibilità degli eventi ed alle scelte degli organizzatori stessi molti dei quali sono impegnati in prima fila nella tutela dell’ambiente.

La sostenibilità a 360° è un percorso che porta gli organizzatori di eventi a cambiare per mitigare il proprio impatto ed affidarsi a partner che rispettino ambiente e persone.

L’Osservatorio allestimenti ha intervistato Alma S.p.A, azienda di riferimento nella produzione di moquette agugliata per gli allestimenti temporanei che sta avanzando con determinazione e passione da oltre 20 anni in questo percorso a tappe e traguardi raggiunti.

Quali sono le prime azioni ha intrapreso Alma nel suo percorso di sostenibilità?

“Abbiamo analizzato e misurato, attraverso lo studio del Life Cycle Assessment, la nostra Carbon footprint, identificando i punti critici dei nostri processi ed abbiamo effettuato una serie di investimenti rivolti alla minimizzazione della CO2e” ci racconta Diletta Ranaldo, Business Developer di Alma. Nonostante tutti gli sforzi fatti, siamo consapevoli che azzerare il nostro impatto non è possibile. Ciò che possiamo fare però, è assumerci piena responsabilità delle emissioni non eliminabili.

“Per questo in Alma abbiamo deciso di appoggiare uno dei progetti ambientali di Gold Standard(modello internazionale di compensazione che stabilisce le regole e i requisiti che tutti i progetti di compensazione devono seguire per essere certificati) per compensare le emissioni di gas serra che non si riescono a ridurre completamente ma di cui si può neutralizzare l’impatto. Per il 2024 l’iniziativa riguarda tutta la moquette destinata al mercato italiano di eventi e fiere con il progetto per le energie rinnovabili 300 MW Solar Plant at Bhadla, che rappresenta una delle varie iniziative presenti nella centrale solare situata nel deserto del Thar nel Rajasthan, in India. Essa è il più grande parco solare del mondo con i suoi 56 mila KM quadrati. Il parco contribuisce agli obiettivi di energia rinnovabile dell’India e aiuta a ridurre le emissioni di gas serra di circa 4 milioni di tonnellate all’anno.”

“Promuovere la produzione di energie rinnovabili, che sostituiscono le fonti fossili nell’erogazione energetica e riducono le emissioni di CO2e, costituisce un contributo significativo per l’ambiente con importanti risvolti economici e sociali in aree del mondo dove non ci sono risorse sufficienti per realizzare questi interventi”- continua Diletta Ranaldo – “Sostenibilità è creare e mantenere posti di lavoro, è sviluppare business etici, è collaborare in modo serio e trasparente con clienti e fornitori, è proteggere le risorse naturali e il clima del pianeta per le generazioni future.”

Non c’è sostenibilità ambientale se non c’è prima ancora la sostenibilità sociale!